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Rossano Turzo, Altilia



Parco di qua, parco di là…
PER IL BENE COMUNE DI NOVEMBRE-DICEMBRE 2019


Renzo Ceppa è di Termoli e tiene la «e» talmente aperta che quando dice sono di Termoli lui dice «Sono di Tarmoli». Quando gioca a tressette e vince, dice sempre all’avversario che perde: «Quand’ si’ fass’!» per dire che chi sta di fronte a lui è fesso.

Quando astema, allarga pure le «o» e, invece di dire porco di Satanasso, dice sempre «Parco di Satanasso!».

Dentro alla Cantina Iammacone lo conosciamo da anni e, per prenderlo in giro, Ruzzone lo chiama Ranza, invece di Renzo perché se tu gli chiedi come si chiama lui risponde sempre Ranza Ciappa.

Ultimamente, quando lo fanno a ulmo alla passatella, Renzo dice sempre «Parco del Matese». Ruzzone pensava che Renzo stava astemando e che Matese poteva essere qualche divinità della contrada di Rio Vivo dove Renzo è stato battezzato, sotto a un totem che teneva la forma del catamarano della Regione che doveva andare in Croazia.

Poi, invece, ci ha spiegato che il Parco del Matese non è «Quel porco del Matese!», non è una astema come a quando uno dice «Parco di qua, parco di là…» ma è una cosa che nasce. E così, quando abbiamo capito che stava nascendo una cosa, ci siamo commossi! Persino a Mario Segafredo, che stava riscionando la pella del giorno prima vicino al vico di Sgrizzalota, gli è uscita una lacrima sul viso. Come a Bobbisolo.
Quando nasce una cosa, pure quando nasce un figlio, uno pensa alle gioie e ai dolori che gli hanno dato le cose e i figli precedenti.

Quando nel 1999 nacque Molise Acque, noi della Cantina Iammacone pensammo subito all’Erim che era crepato da poco. E non sentimmo nessuna mancanza anche se ci dispiacemmo un po’ perché noi siamo abituati a rinnovare i nomi di famiglia e ci sembrò che il nome di Erim non era stato proprio tenuto in considerazione e, soprattutto per noi che passiamo il tempo alla Cantina, mettere troppo in evidenza la parola «acqua» non tanto ci piaceva.

Quando nel 1977 nacque l’Iresmo, alla Cantina Iammacone non tanto fummo contenti perché la lettura a noi ci è sempre piaciuta poco. A noi ci piace di più quando uno racconta a voce. Comunque, quando nasce un criaturo non è che puoi dire che non ti piace perché è biondo o perché è bruno. Quindi se a qualcuno gli piacciono i libri che fa l’Iresmo… stabbene pure l’Iresmo! A noi, vedere le fafoglie di Staffoli o il tratturo di Pescolanciano stampati incoppa a un libro ce ne frega poco anche perché li vediamo tutti i giorni dalla finestra. Però va bene pure l’Iresmo perché noi non ci opponiamo alle tasse, non ci opponiamo alla chiusura degli ospedali… vuoi vedere che ci opponiamo all’Iresmo?

Mo nasce il Parco del Matese. E noi ci emozioniamo assai. E ci fa piacere. Però un figlio va curato e va seguito. Se no fa la fine dei figli di Ruzzone. Che uno piglia il reddito di cittadinanza e se lo fruscia a grattaevinci. E un altro se n’è andato a fare il cuoco alla Siria perché non tanto sa cucinare e dice che là, sotto alle bombe, non tanto fanno storie quando metti qualcosa a tavola. La cugina, che si è laureata in psicologia alla facoltà di Ururi, dice sempre che questa scelta della Siria lui l’ha fatta per mancanza di autostima. Ma Ruzzone, il padre, non si è sentito in colpa perché lui più che il trerruote non gli poteva dare…

Insomma, speriamo che questo parco lo sappiamo curare, seguire, guidare senza mancanza di autostima e senza che dopo qualche mese ce lo scordiamo. Se no, vi attaccate al tram pure stavolta e chi ci rimette siete voi. Noi siamo vecchi… al massimo vi possiamo cantare l’inno… «Discende dal Matese la molisana, la molisana…»



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"Chi pensa male non sbaglia. Chi pensa bene campa" (Rossano Turzo)