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LE DOMANDE ONTOLOGICHE E LE RISPOSTE ANCESTRALI DELLA CANTINA IAMMACONE

PER IL BENE COMUNE DI MARZO 2017


Una delle risposte che tengo più intatta dentro alle recchie è quando mio padre mi doveva spiegare il perché delle cose.
Se mi diceva di andare a prendere la lena per il camino il 26 di luglio, io, sudato come a una liscia del Liscione, chiedevo perché. E mio padre, che non teneva tempo da perdere, secondo a Iss, mi rispondeva… P’ kess’…

Quando mi diceva che qualcuno del paese era cretino e io gli chiedevo perché... lui mi rispondeva… P’ kess’…

Certe volte mi raccontava che da giovane lui sapeva suonare bene la chitarra come a Santana – e io subito lo mettevo in relazione al 26 di luglio e tenevo paura che mi mandava a prendere la lena -. E diceva che se avesse fatto il chitarrista, invece che fare il zappatore, la nostra famiglia sarebbe diventata ricca e potevamo tenere la casa come a quella di Donn’Antonio. Invece lui aveva deciso di non suonare più e mo ci puzzavamo di fame. Allora io, con la disperazione dentro al cuore, gli chiedevo: “Papà… p’kkè?” E lui mi rispondeva… P’ kess’…

Mia cugina Rosina, che io ci pazziavo sempre, quando arrivò a sedici anni cominciò a cantare, quando andava a portare a mangiare alle galline, e a farsi certi vestiti che si appiccicavano addosso; e a parlare come alla iatte quando alluccano pure la notte. Mio padre mi disse che non dovevo più andare da solo al fiume con lei. Allora io gli chiesi perché. E lui mi rispose… P’ kess’…

Questa risposta mi ha sempre ossessionato. Tutta la vita. Pure negli ultimi quarant’anni... quando ho chiesto al Sindaco perché aveva messo le pale eoliche sopra alla collina di Sant’Onofrio o quando gli ho chiesto perché aveva levato le patane e le melanzane dalla pianura per metterci la zona industriale che mo è come a un paese abbandonato, pure lui mi ha sempre risposto… P’ kess’…

Per non parlare della moglie di Iammacone… che sposta le casce di birra quando la Cantina è piena di gente, passa lo straccio quando stiamo al momento migliore della Passatella, dice che la Peroni è finita quando noi sappiamo invece che la tiene dietro il bancone… se Iammacone le chiede perché si comporta così, lei risponde… P’ kess’…

Mo, i consiglieri del Comune di Isernia hanno parlato assai del fatto che la loro provincia tiene solo due consiglieri regionali e ne vogliono sei. In consiglio comunale tengono già pronte le iniziative di protesta se non gli danno altri quattro consiglieri regionali: uno ha detto che vuole restituire la tessera elettorale. Un altro vuole fare la protesta che si attacca a qualche ringhiera. Un altro ha detto che vuole fare il referendum per passare con l’Abruzzo. Un altro ha proposto che si devono dimettere tutti i consiglieri. Il sindaco ha convocato tutti gli altri sindaci dei paesi della provincia e faranno un tavolo che si siedono e parlano del fatto che ci devono stare sei di Isernia alla Regione e non soltanto due.

Ruzzone, ha pensato assai a questa cosa. Ha detto che lui non riesce a capire qual è l’obiettivo di questa richiesta. Perché pure noi della Cantina Iammacone teniamo sei di noi che, oltre alla passatella, fanno i consiglieri comunali. Ma quando si sfascia la lampadina dentro al vico, affianco a dove ci facciamo la partita di tressette, e uno vuole andare a fare un bisogno, parlando con rispetto, trova sempre la scurdia.

E, allora, ha detto che appena vede uno del consiglio comunale di Isernia, gli vuole chiedere… scusa, ma a che serve che tenete sei consiglieri regionali invece che due? Volete fare questa protesta… ma… perché?

E io, che tengo ancora intatta dentro alle recchie quella risposta di mio padre… gli ho detto… Lassa sta’… n’addummanna’ niente.






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"Chi pensa male non sbaglia. Chi pensa bene campa" (Rossano Turzo)