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Il bivio di Sessano


ALL'ELICOTTERO DI RENZI NON GIRANO LE PALE... A NOI SI'

PER IL BENE COMUNE DI GIUGNO 2016


La cosa che più ha fatto parlare, il mese scorso alla Cantina Iammacone, è stata la scusa che Renzi e Frattura hanno messo per non venire a firmare il patto per il Molise.

Hanno detto che l’elicottero di Renzi non poteva venire al Molise perché faceva brutto tempo.
Ma poi è andato in Abruzzo e in Puglia. Noi che stiamo in mezzo ci ha accoppati.

Alla Cantina ci sono stati quelli che hanno detto che avevano ragione. Perché quel giorno tirava una filippina da sotto alla porta così forte che abbiamo rimandato la passatella e ci siamo fatti due tre giri con il ponc Iannamico che ci fa ricordare quando eravamo giovani.

Mario Sterzo, che guida il camion da quando tiene dodici anni, ha detto che, se nel 2016 teniamo paura di atterrare in Molise a maggio, allora ci dobbiamo andare a menare sotto a un ponte.

Ruzzone non ha preso posizione. Si è solo ricordato che quando dovevamo andare a Roma, subito dopo la guerra, non ci stava manco la galleria da Venafro a San Pietro Infine e dovevamo scavalcare la montagna e menarci da quell’altra parte.

Certe volte, sopra alla montagna ci stavano i briganti. Ci fermavano e si croccavano quel poco di Tintilia che ci eravamo portati per il viaggio e tenevamo dentro al tascheppane.

Poi Sammartino, dio lo benedica, ci fece fare la galleria, che Menicuccio Serpa ci andava pure a lavorare, quando la scavavano, e diceva sempre che dentro alla trippa della montagna di Venafro ci stavano gli smeraldi. Perciò li chiamavano Trippaverdi e non perché si mangiavano la verdura.
Il magaro di Longano, che prevedeva tutto, diceva invece che se scavavano la montagna di Isernia ci trovavano le cipolle a capasotta. Ma poi hanno scavato da ogni parte, persino dentro al Volturno, e le cipolle si sono finite. Tanto che mo alla fiera di San Pietro e Paolo ci trovi una bancarella sola di cipolle e tutto il resto sono cose cinesi che è strano che le hanno trovate scavando. Che in Molise, la Russia e la Cina non c’erano mai arrivate. Tutt’al più potevi trovare le catacombe della democrazia cristiana.

Comunque Renzi non è venuto. Però ha detto che ci manda 722 milioni di euro per collaudare la diga del Liscione che funziona da 40 anni senza collaudo. E meno male che siamo democratici e cristiani e tenevamo la protezione, se no il patraterno ci faceva fare la fine del Vajont.
Con quei soldi ci dobbiamo pure acconciare le strade, elettrificare la ferrovia da Roccaravindola a Isernia e velocizzare la ferrovia da Bojano a Campobasso. E pure un poco di turismo.

Quando pensiamo ai soldi da spendere per il turismo in Molise, ci viene sempre in mente la fotografia di un turista che, una decina di anni fa, riprese lo stent del Molise a una fiera di Praga. Ci stavano sei provoloni appesi e un manifesto dell’Ept con le recchie come al quaderno del figlio di Ruzzone.

E quando pensiamo alla ferrovia, ci viene in mente quella privata che collegava Agnone a Pescolanciano: era elettrica, con l’energia dei fiumi e quando la scriveva Jovine dentro al “Viaggio in Molise” ti faceva venire la pelle di gallina per quanto funzionava e per quanto era bella.
Mo invece pensiamo al binario laziale che quando arrivi a Termini devi scappare come a un kutakuta e noi che siamo anziani, se teniamo un tascheppane un poco più pesante, lo perdiamo e ci manteniamo con le asteme solo perché stiamo a Roma e Francesco ci può sentire.
Quando arriviamo in tempo, invece, o fa caldo o fa freddo. O stai in piedi o tieni le borze di quelli dell’università sopra alle cipolle dei piedi. E quando arrivi in orario a Campobasso, senza che ti fermano a Ceprano ad aspettare la coincidenza di qualche treno che viene da casa del diavolo, vai subito a Castelpetroso ad appicciare un cero alla Madonna.

La cosa che ci fa piacere di più è che elettrificano la ferrovia da Roccaravindola a Isernia. Così Ruzzone può fare quello che tiene in mente senza sfaccinarsi. È successo che, da quando ha fatto il corso di Counseling, ha capito che è molisano e non fa altro che pensare al suicidio. Se decide veramente, lo potrà fare senza che si fa passare il treno addosso, che dopo lo dobbiamo raccogliere a pezzettini. Si sdraia e fa come alla sedia elettrica, come all’America. Crepa e basta.





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"Chi pensa male non sbaglia. Chi pensa bene campa" (Rossano Turzo)