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CONFRONTI ALLA CANTINA IAMMACONE

PER IL BENE COMUNE DI FEBBRAIO 2016

Una delle cose di cui abbiamo parlato alla Cantina Iammacone nel mese scorso è stata la litigata tra il Partito Democratico e Niro. Tanto che Niro ha deciso che presenta una lista al Comune di Isernia così che poi si contano i voti. Niro voleva fare l’assessore e teneva pure una carta scritta. Ma il Pd ha deciso diversamente e lui ci è rimasto male.

La Cantina si è spaccata in due. Da una parte ci stavano quelli soliti che dicevano che la parola va rispettata. Dall’altra ci stavano quelli soliti che dicono che in politica uno deve fare quello che è meglio, senza rispettare i patti. Che se no, per rispettare i patti, poi ti ritrovi senza voti.

Ruzzone è rimasto neutrale. Secondo lui, il problema sta nel fatto che ci vuole la colla. Che prima, quando ci stava la Democrazia Cristiana la colla la trovavano sempre. Secondo Mario Curzicone, invece, la colla che teneva la Democrazia Cristiana era che, a quei tempi, arrivavano i soldi da Roma e magari uno l’assessore non lo faceva ma poi trovavano sempre un modo per farlo stare come a un assessore.

Il cugino di Curzicone, infatti, diventò impiegato comunale perché non gli avevano potuto dare un posto da assessore. E la sorella di Ruzzone ha fatto per anni le pulizie a un edificio scolastico vuoto, che non ci andava nessuno perché tutti volevano rimanere ignoranti, perché Ruzzone si dimise da vice-sindaco e quando voleva rientrare avevano già nominato pure il vice del vice-sindaco.

La cosa migliore da fare, ha detto Iammacone, quando uno viene eletto, è quella di non dimettersi mai. Pure da marito. Che una femmina la devi proprio portare all’esasperazione per farti lasciare. Quando giravano i soldi, quando ci stava l’Ittierre, ci stavano i posti alla Provincia, per un marito era più rischioso. Perché una femmina con uno stipendio lo trova subito il coraggio di mandarti a scardare la lupinella sotto alla Rava. Ma mo è più difficile.

Le femmine di mo sono costrette a tenersi il chiovo del marito dentro casa perché una trentina di euro comunque il maschio se li porta a casa. Anche se prima stava alla fabbrica di Pozzilli o di Temoli e mo va menando prima e seconda mano alle pareti dell’avvocato o del commercialista.
Insomma, al convegno della Cantina Iammacone, siamo partiti da Niro e dal Partito Democratico e siamo finiti a parlare di lavoro.

Recchiamoscia ha portato in discussione la notizia dei compensi d’oro e delle indagini che stanno facendo all’Ittierre di Pettrana. E là pure, eravamo partiti con due fratelli intraprendenti e siamo finiti solo con gli intraprendenti, proprio nel senso di intra e di prendenti.

Che là, quando la fabbrica andava bene, la moneta aveva persino fatto sopportare gli stilisti un poco omosessuali ai molisani… che mica è facile! Eppure, con gli stipendi, con le stirerie, con i ricamifici, gli avvocati, i commercialisti, con la moneta che circolava, pure i molisani avevano capito che uno è sempre una persona sia se si sposa un uomo e sia se si sposa una femmina.

Mo a Roma stanno parlando delle unioni civili. Noi in Molise avevamo superato questa cosa venti anni fa. Infatti, Recchiamoscia ha pensato di scrivere a Renzi e di dirgli che, secondo lui, basta aprire una Ittierre per quelli che sono contrari e subito si convinceranno che questa questione è una cosa secondaria. Che il matrimonio è una cosa buona anche per chi è dello stesso sesso. Basta che ci sta l’economia e i posti di lavoro. Perché i posti di lavoro sono una cosa buona sia per chi se li prende e sia per chi li dà.

Insomma, al convegno della Cantina Iammacone, siamo partiti da Niro e dal Partito Democratico e siamo finiti a parlare di lavoro. Nicola Chiappino, che è un fan di Di Pietro, ha detto: “E che ci azzecca!”



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"Chi pensa male non sbaglia. Chi pensa bene campa" (Rossano Turzo)