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Giovanni Petta - Giornalismo

Il Blues al Fascitelli-Majorana
di Giovanni Petta

Il Mississippi, la discriminazione, l’importanza della musica, l’anima e la sofferenza degli uomini, la necessità di non conformarsi, la depressione del ’29. Questi e molti altri temi nel Blues Matinée che i Ramegna Shuffle hanno voluto condividere con gli studenti del Liceo Fascitelli-Majorana di Isernia.

Una infinità di immagini - tanto importanti per il loro valore storico quanto emozionanti per la bellezza poetica - sono state proiettate a latere di un concerto bellissimo che ha voluto ripercorre la storia del blues, dalle origini alle contaminazioni degli ultimi anni.

Celeste Caranci (armonica e voce), Gabriele Venditti (basso), Cristian De Gregorio (chitarra e cori) e Roberto Paoliello (batteria) si sono cimentati in una lezione-concerto che ha catturato l’attenzione dei duecento studenti chiamati a confrontare le loro acquisizioni culturali (letterarie e artistiche) con quanto di importante la musica ha costruito nel secolo scorso.

I Ramegna Shuffle hanno integrato le loro esecuzioni con una narrazione colta e intrigante della storia del blues. Hanno raccontato della nascita del genere, della necessità di una forma di espressione vera e liberatoria della sofferenza degli uomini e delle donne che lottavano contro la Natura e contro altri uomini, nel tentativo di affermare la dignità senza differenze del genere umano.

Celeste Caranci ha sintetizzato con puntualità le tappe più importanti del genere musicale e ha cantato e suonato con tecnica ormai consolidata e con un’anima commovente e “nera”. Ha sottolineato con eccezionale capacità l’importanza dell’espressione artistica nel muovere le coscienze e nel dare conforto ai discriminati. Venditti, che ha curato anche la scelta delle immagini, ha proposto, con gusto, linee melodiche di basso molto raffinate. La chitarra di Cristian De Gregorio si è rivelata puntuale sia nei compiti ritmici che nelle melodie dei solo. Ottime anche le scelte ritmiche di Roberto Paoliello: pulito, essenziale, mai ridondante. E la cosa più strabiliante dei Ramegna Shuffle è stato il suono d’insieme, una pasta timbrica e di volumi che ha eccezionalmente restituito il groove di ciò che si andava spiegando agli studenti.

Dopo aver ascoltato tale densità culturale, e dopo aver osservato l’attenzione che i giovani hanno mostrato per quanto veniva loro proposto, viene da chiedersi come tali eventi rimangano sempre al margine della vita delle nostre scuole e, soprattutto, delle iniziative degli enti locali che si occupano di cultura. È difficile immaginare come completa la preparazione di uno studente liceale che porta a termine il suo itinerario di formazione conoscendo a fondo poeti minori del Trecento e, probabilmente, non sa nulla della vita e dell’opera di Beethoven e Mozart. Che sa tutto della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, della Marcia su Roma e della tratta degli schiavi e poi, magari, non si è mai confrontato con il dolore e la profondità del blues e della grande musica del Novecento.

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